Gli occhi sopra il naso

20/02/2013 in By JP

Gli organi di senso hanno una precisa disposizione per darci modo di percepire in modo sicuro la realtà che ci circonda. Questo ha influenzato anche la percezione della Grappa.

A volte mi chiedo: perché la Grappa viene spesso percepita come un distillato forte, sempre uguale a sé stessa, senza differenziazioni?

Se uno beve un bicchiere di vino cattivo, non pensa necessariamente che tutto il vino sia cattivo.
Perché invece se uno beve una Grappa cattiva tende a supporre che tutta la Grappa lo sia?

Credo che la risposta sia da ricercare nell’aspetto trasparente e cristallino della maggior parte delle Grappe, quelle giovani.

Vista, olfatto e gusto, i nostri principali organi di senso, sono posizionati in modo ben preciso sul nostro volto: in alto gli occhi, in mezzo il naso, in basso la bocca.

Vi siete mai chiesti come mai?
Di fatto sono tre controlli successivi che ci permettono di verificare se quello che stiamo per deglutire ci farà vivere o morire.
Con gli occhi possiamo valutare da lontano l’aspetto di un determinato cibo o bevanda, se ci appare gradevole decidiamo di avvicinarci.
A questo punto, sempre tenendo gli occhi sopra al prodotto, lo annusiamo e possiamo discriminare a quale categoria aromatica fondamentale appartiene: profumo di vita oppure puzza di morte.
Se l’aroma è invitante, decidiamo di introdurre la sostanza in bocca, dove facciamo il test finale prima della decisione definitiva di deglutirla.
Se anche l’organo del gusto ci dà semaforo verde, procediamo verso il piacere dell’alimentazione e della sopravvivenza.

Ora, immaginate cosa succederebbe se la bocca fosse posizionata in cima alla testa mentre il naso e gli occhi fossero nella parte bassa: come faremmo a vedere e ad annusare quello che stiamo per introdurre nell’organismo? 

Ecco perché la natura ha fatto in modo che gli organi di senso avessero una posizione coerente con i tre controlli sequenziali che ci permettono di esaminare quello che stiamo per bere o per mangiare.

Detto questo, ne consegue che, essendo l’aspetto della maggior parte delle Grappe incolore e trasparente e quindi fra di loro uguali, a livello psico-bio-fisiologico tenderemo a presumere che anche il loro odore e il loro gusto sarà simile.

Viceversa, nel caso del vino, essendo il colore variabile dal bianco carta al rosso inchiostro, con centinaia di sfumature in mezzo, anche a livello olfattivo e gustativo saremo portati a percepirlo come un prodotto vario e ricco di sfaccettature.

Non potendo colorare le nostre diverse Grappe per farne percepire la differenziazione, abbiamo deciso di tingere i tappi di ceramica delle bottiglie con colori differenti, a indicarne il profilo aromatico prevalente: colori chiari, quali il giallo, l’arancio, il verde chiaro o il verde scuro, indicano Grappe dalla struttura aromatica floreale e fruttata come un vino bianco delicato o un vino rosso leggero.

Invece colori come il bordeaux o il marrone rappresentano distillati di maggior struttura, gradevolmente erbacei e speziati come un vino rosso di carattere.

Jacopo Poli

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